Decreto Sisma: nuove agevolazioni per le imprese

//Decreto Sisma: nuove agevolazioni per le imprese

Decreto Sisma: nuove agevolazioni per le imprese

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 250 del 24/10/2019 il D.L. n. 123/2019, che introduce ulteriori interventi urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.

Il decreto nasce dall’esigenza di garantire continuità ed efficacia all’attività mirata alla ricostruzione nelle zone dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici verificatisi negli anni 2016 e 2017.

Agevolazioni Fiscali e contributivi

A seguito del sisma il Governo aveva stabilito una sospensione, dall’agosto del 2016 a tutto il 2017, del pagamento degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali. Il decreto prevede la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla “busta paga pesante”, ovvero il taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che dovranno essere restituiti non più in misura integrale ma limitatamente al 40%.

Stato di emergenza

Il decreto prevede il prolungamento fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza previsto dal D.L. n. 189/2016, convertito con modificazioni dalla legge 229/2016, per la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016.

Allo scopo sono stati stanziati:

– 380 milioni di euro per il 2019;

– 345 milioni di euro per gli interventi da fare nel 2020.

Interventi sul patrimonio pubblico

Nell’ambito degli interventi relativi agli edifici pubblici, il decreto individua come prioritaria la ricostruzione delle scuole distrutte dal sisma stabilendo che, qualora collocate nei centri storico, queste siano ricostruite esattamente dov’erano.

Semplificazione e accelerazione della ricostruzione privata

Il provvedimento dispone una maggiorazione del contributo per la ricostruzione privata, in particolare per i lavori relativi alle superfici degli alloggi, delle attività produttive e delle parti comuni degli edifici.

La concessione dei fondi avverrà sulla base del progetto e della documentazione allegata alla domanda di contributo presentata dal professionista, che ne certificala completezza e la regolarità amministrativa e tecnica, inclusa la conformità edilizia e urbanistica dell’immobile.

Se, invece, per effettuare i lavori occorre prima acquisire i pareri ambientali, paesaggistici, di tutela dei beni culturali o di beni inclusi in parchi nazionali e aree protette regionali, sarà il professionista, nella domanda di contributo, a dover chiedere la convocazione della Conferenza regionale. Questa, oltre che per l’istanza del professionista, sarà convocata per acquisire l’autorizzazione sismica. E, ove occorra, per il rilascio del permesso a costruire o del titolo unico.

La concessione dei contributi prevede le seguenti priorità:

– richieste di contributo relative a strutture in cui sono comprese unità immobiliari destinate ad abitazione principale, anche se adibite a residenza anagrafica del conduttore, del comodatario o dell’assegnatario, per cui i soggetti residenti al momento del sisma beneficiano della provvidenza dell’autonoma sistemazione;

– richieste di contributo relative ad abitazioni principali, ma in condizioni differenti dalle suddette;

– istanze di contributo relative ad attività produttive in esercizio al momento del sisma, che non hanno presentato domanda di delocalizzazione temporanea;

– richieste di contributo relative a strutture in cui sono comprese unità immobiliari destinate ad abitazione o attività produttive in esercizio differenti da quelle precedentemente elencate.

Resto al Sud

Il decreto prevede un’espansione della zona in cui è possibile usufruire del bonus noto come “resto al Sud” che finanzia anche i liberi professionisti e gli imprenditori fino a 45 anni di età, che hanno la loro attività ubicata anche nelle regioni del Centro Italia, colpite dal terremoto del 2016 (Lazio, Umbria e Marche). Leggi l’approfondimento.

2019-10-26T12:51:38+02:0026 Ottobre 2019|

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