Soppressione del SISTRI dal 2019: una vera semplificazione per le imprese

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Soppressione del SISTRI dal 2019: una vera semplificazione per le imprese

Il decreto Semplificazioni 2019, approvato dal Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2018, conferma la soppressione del SISTRI. In particolare, il provvedimento dispone, dal 1° gennaio 2019, l’abolizione sia del sistema di tracciabilità dei rifiuti, sia dell’obbligo di versamento dei contributi SISTRI, garantendo la tracciabilità per mezzo dei tradizionali adempimenti ambientali (registro di carico e scarico, FIR e MUD). Si tratterebbe di un regime provvisorio destinato a durare sino all’introduzione di un nuovo sistema di tracciabilità gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente, prevista per la primavera del 2019.

“Le imprese quando sentono parlare di SISTRI rabbrividiscono, abbinando a questa parola la più grave delle storture subite negli ultimi anni – afferma Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – parliamo infatti di un fallimento dai costi iperbolici: un’impresa su quattro, tra quelle che operano nella parte finale della filiera, ha sopportato costi superiori ai 10mila euro per il contributo annuale, con punte superiori ai 50mila euro per i trasportatori in conto terzi. Complessivamente si stima che il SISTRI sia costato alle imprese circa 200milioni, che con le spese indirette arrivano fino al miliardo di euro”.

“È bene ricordare – ribadisce Veronica D’Angeli, responsabile dell’ufficio Ambiente di Confartigianato Imprese Rieti – che questo non significa che non ci saranno più adempimenti per dimostrare la tracciabilità dei rifiuti, ma che verranno attivate procedure più semplici, possibilmente con un sistema informatico e con costi decisamente più contenuti”.

Secondo le dichiarazioni rilasciate dal Ministero dell’Ambiente, “il Sistri è stato uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti speciali, un sistema mai entrato effettivamente in funzione, che però ha comportato costi sostenuti dalle imprese coinvolte e dallo Stato che hanno superato i 141 milioni di euro dal 2010 ad oggi”. Dal 2010 al 2014 sono infatti stati fatturati 290 milioni di euro, di cui quasi 90 pagati effettivamente. Dal 2015 al 2018: fatturati 66 milioni, pagati 51. Attualmente era in corso un affidamento da 260 milioni in 5 anni, che viene quindi sospeso cancellando il Sistri. Il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti costerà circa 3 milioni di euro l’anno e sarà gestito in maniera diretta dal Ministero dell’Ambiente e, fino alla sua piena operatività, i titolari soggetti alla tracciabilità dovranno continuare a usare il medesimo sistema utilizzato ora, ossia quello cartaceo.

“Accogliamo con favore il provvedimento del Governo – conclude Maurizio Aluffi – che più volte ha ribadito di voler intraprendere un percorso condiviso con le associazioni di categoria”.

Ma il Decreto Semplificazioni 2019 non contiene solo il provvedimento di abolizione del Sistri. Tra le misure di interesse per le imprese, c’è  la cosiddetta ‘legge Bramini’, ovvero l’istituzione di un Fondo di Garanzia del Mise a garanzia dei pagamenti. Lo scudo per gli imprenditori creditori della pubblica amministrazione prende il nome dell’imprenditore monzese fallito pur avendo 4 milioni di crediti dallo Stato.“

Tra i riassetti normativi disegnati dal governo su proposta del ministro per la Pa Giulia Bongiorno vi è anche l’istituzione di un comitato contro l’inerzia e le inefficienze della pubblica amministrazione a cui si potranno rivolgere imprese, cittadini ma anche le stesse Pa, qualora un procedimento amministrativo risulti bloccato.

Salta invece del tutto la norma di riforma del codice appalti, così come altri grandi capitoli, quali quello del lavoro, con l’annunciata abrogazione di centinaia di norme e la creazione di un Codice unico del lavoro, e della giustizia, con la riforma del processo civile. Secondo Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti, la legge delega sulla riforma del Codice appalti, del processo civile e del diritto sul lavoro “richiede un impegno straordinario. Non ci si può permettere errori. Le norme e gli adempimenti sono talmente numerosi e stratificati nel tempo da imporre un’operazione attenta di razionalizzazione da condurre con le Organizzazioni che rappresentano le imprese”.

2018-12-13T18:48:34+02:0013 Dicembre 2018|

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