Rieti tra sogni e realtà

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Rieti tra sogni e realtà

È finita la “sbornia” elettorale, con le solite polemiche post, dove ognuno reclama “verità” e gli sconfitti pensano a come attutire i colpi aspettando quando potranno prendersi la rivincita, facendo ben attenzione però ad andare fino in fondo per coprire responsabilità ed errori.

L’unica cosa certa è che Daniele Sinibaldi ha vinto al primo turno e il centro-destra è rimasto a governare la città. Mi piace poco il dibattito sui nomi, preferirei parole di futuro, partendo dal presente. La competenza si valuta con i fatti, non mi appartiene sparare a zero contro una classe politica che non si crea per concorso né per titoli. Il Consiglio Comunale non deve essere un consesso esclusivo di accademici, ma il tema sulla selezione della classe politica, a tutti i livelli, c’è e rimane.

La classe dirigente in larga parte non ha saputo adeguarsi culturalmente rispetto alla crescita della complessità della società italiana. Diciamo che non è preparata a gestire la complessità enorme che deriva dall’innovazione tecnologica, dalle sfide epocali, dal rapportarsi con gli attori sofisticati dell’economia. Restano sul tavolo le sfide dell’oggi e del domani sapendo però che chiunque non possa fare tutto e ambire a tutto.

Gli elettori hanno scelto bene? I partiti hanno presentato nomi capaci di raccogliere le sfide? Vedremo. Il vanto di tanti di non essere politici di professione, come se fosse un’infamia, ha portato tangibili miglioramenti al sistema della politica? Nel nuovo Consiglio Comunale siedono ormai pochissimi “vecchi dinosauri” e sono arrivati i famosi “volti nuovi”, frutto di non si sa bene quale selezione.

Una volta ci si iscriveva a un partito non per fare il sindaco o l’assessore, ma per fare politica. Occorreva sopravvivere alla lotta politica e arrivare a consensi importanti. Difficilmente si arrivava a posti di rilievo senza una lunga gavetta. Oggi questo è impossibile perché non ci sono più i “contenitori” o i luoghi del processo e del progresso politico: non c’è più la DC, né il PCI, né il PSI. Solo allora si poteva crescere e maturare e il bracciante poteva emergere e diventare un leader, un capo, un intellettuale di partito. La disintegrazione del sistema ha portato alla progressiva perdita di fiducia verso tutta la società. Siamo riusciti a portare al governo i leader del “vaffa”, un modello di lotta politica che è solo “contro”.

Come teniamo insieme la società è un tema che ormai latita da tempo… Sostanzialmente si è creata una maggioranza di qualunquisti, che esprime il proprio dissenso, se così si può dire, non andando a votare. Ai ballottaggi si è recato alle urne poco più del 41% degli elettori. Si diventa Sindaco con il 20% o poco più degli aventi diritto! Questo è il risultato più evidente di affermare in massa che “la politica è una schifezza”.

Viviamo in una società indefinita, non riusciamo più a definire le funzioni importanti per tenere in piedi il Paese. L’indifferenza, il non essere né di destra né di sinistra, non uccide solo la politica, ma la democrazia e il futuro di intere generazioni.

Daniele Sinibaldi è un Sindaco giovane, cresciuto nella politica. Toccherà a lui riavvicinare i cittadini alla politica istituzionale, creare le condizioni per una condivisione dei progetti, ragionare sul futuro di questa città.

Arriveranno tanti finanziamenti, bisognerà saperli spendere, far sì che la ricaduta sul territorio sia tangibile. Che si crei vera occupazione, che si rafforzi il sistema imprenditoriale, che Rieti cambi volto e diventi luogo attrattivo. Occorre rimarcare il fatto che parte di questi soldi andranno restituiti e non possiamo permetterci di indebitare ulteriormente il Paese e i cittadini senza una reale contropartita.

A quanti sostengono che la mancata partecipazione alle scelte della politica è un problema generalizzato, rispondo dicendo che dobbiamo intanto ripartiamo da qui. Diamo un segnale che dica “si può fare” e lasciamo il piacere del dubbio a quanti vorranno credere e pensare a una comunità diversa. Noi vogliamo pensare a un futuro possibile, dove si può avere un lavoro nella e per la propria terra, un futuro tutto da costruire, con la speranza e la convinzione che è tutto nelle nostre mani.

Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti

2022-07-04T17:00:40+02:004 Luglio 2022|

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