La scommessa da non perdere delle terre alte

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La scommessa da non perdere delle terre alte

Da tempo parliamo di aree interne, montagna, borghi e soprattutto di come far rivivere territori che stanno sempre più perdendo centralità e potere economico. Come Confartigianato Imprese Rieti possiamo vantare di aver posto il problema da almeno un decennio, con alterne fortune, tacciati dai più di essere “antichi”, vecchi nostalgici dei tempi che furono.

Certo è che in una regione romanocentrica, dove tutto gira entro alla metropoli che assorbe la stragrande maggioranza delle risorse e che può vantare una popolazione che rappresenta il 73% della popolazione di tutto il Lazio, è difficile porre la centralità di un’area interna come il reatino. Anche il peso elettorale è irrilevante e la stessa rappresentanza politico-istituzionale marginale. Una realtà, insomma, abbandonata a se stessa che periodicamente torna alla ribalta, ma solo perché funzionale agli interessi della capitale. Un esempio su tutti: il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera, una delle sette opere strategiche del PNRR, che servirà solo a Roma, verrà seguita da un commissario nominato ad hoc dal Governo e non avrà nessuna ricaduta sul nostro territorio, anzi lo depaupererà di un’ulteriore risorsa. E di ristori? Non ne parla ovviamente nessuno, ci accontentiamo di aver portato a casa qualche briciola.

Ricordo (e lo dice persino Wikipedia) che “l’acquedotto del Peschiera-Capore è il principale acquedotto di Roma, che convoglia le acque delle sorgenti del Peschiera e delle Capore, entrambe in provincia di Rieti. È gestito dal grande gruppo di capitali ACEA, che dal 1996 attinge dalle sorgenti senza alcuna concessione”. La Provincia di Rieti ha avviato anni addietro un contenzioso per ottenere un ristoro economico che, seppur rimodulato negli ultimi 20 anni, non ha mai raggiunto le tasche del territorio reatino. Ecco come si arricchisce ACEA (il cui maggior azionista è Roma Capitale) e si mortifica un territorio.

Oggi qualcuno, in campagna elettorale, più per slogan che per convinzione, fa finta di impegnarsi per una giusta causa, cioè quella del riconoscimento di un territorio dagli elevati valori storico-ambientali, che in realtà serve alla città per essere sfruttato dal punto di vista turistico, per la genuinità di quello che produce, per le bellezze naturali di cui dispone. Rieti dovrebbe essere come Sondrio, riconosciuta dalla regione Lombardia provincia montana, con tutte le agevolazioni che vanno garantite a chi vive, lavora e produce in territorio che inevitabilmente comportano un dispendio di energie superiori rispetto a chi dispone di infrastrutture logisticamente più accessibili. La Camera di Commercio di Sondrio svolge un ruolo importante e fu da subito riconosciuta come ente da salvaguardare, a differenza di quella di Rieti, che è finita per essere inglobata con Viterbo, perdendo qualsiasi ruolo svolto a favore del territorio.

Oggi non possiamo perdere l’ennesimo treno: la montagna va posta al centro, con un ruolo da protagonista. Possiamo dire che Confartigianato ha trovato nella Provincia, in particolare con l’ex Presidente Mariano Calisse, un valido interlocutore, tanto da arrivare a un impegno nazionale a fianco della Confederazione per la riedizione della Legge sulla Montagna. La fine della precedente legislatura governativa ha interrotto il percorso che speriamo possa proseguire con il nuovo Ministro.

Se guardiamo la montagna in questo momento possiamo prendere atto che in essa si è andata e si va formando una parte propulsiva che, attraverso il suo agire, la reinterpreta, la ripatrimonializza e ne costruisce un nuovo percorso. E così si riattivano e si incrementano nuove filiere produttive, si restituisce valore al sapiente vivere di chi in montagna lavora e produce.

In questi terreni sconnessi e scivolosi ripartono le attività economiche, si delinea sempre più chiaramente la comparsa di una componente sociale propulsiva, quella che aiuta e mantiene la coesione sociale. C’è chi se ne è accorto in tempo (il vicino Abruzzo insegna) e chi invece guarda alle terre alte con la supponenza di chi pensa esistano territori di serie A e di serie B, come i cittadini, come i padroni guardano la montagna, il borgo, il paese, per riposare e imporre i nuovi saperi.

Maurizio Aluffi – Direttore di Confartigianato Imprese Rieti

2023-01-26T10:21:23+02:0026 Gennaio 2023|

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