Confartigianato Imprese Rieti, in riferimento alla Relazione annuale INAIL 2024, evidenzia una situazione complessa ma chiara: da un lato si conferma l’impegno crescente verso la prevenzione e la sicurezza; dall’altro, si registra un forte incremento delle denunce di malattie professionali e infortuni “fuori azienda”, soprattutto in itinere.
Nel primo semestre del 2024 in Italia sono state presentate circa 593.000 denunce di infortunio, con una leggera crescita (+0,4%) rispetto al 2023. Le denunce riguardanti i lavoratori sono scese dell’1%, mentre quelle relative agli studenti sono aumentate del 10,5%, segnalando una maggiore esposizione nei percorsi PCTO (alternanza scuola-lavoro).
I decessi sul lavoro si attestano a 1.202 casi, in lieve aumento (+1 caso), ma con una tendenza in calo tra i lavoratori e in crescita tra gli studenti.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti evidenzia come i casi di infortunio in itinere (es. tragitto casa-lavoro) sono tornati ai livelli pre-pandemia, segnando un +3,1%. Questi infortuni rappresentano il 22,8% del totale, il dato più elevato dal 2020. I decessi in itinere sono cresciuti del 10,2%, mentre sono diminuiti quelli avvenuti sul luogo di lavoro (-3,5%).
Le denunce di malattie professionali sono salite a 88.000 (+21,8%), il dato più alto dal 1970. Si tratta di 58.000 lavoratori colpiti, molti dei quali con più patologie. L’incremento è legato a una maggiore consapevolezza assicurativa e all’ampliamento delle patologie riconosciute.
Il 90% degli infortuni si concentra nel settore Industria e Servizi. In calo le denunce nei settori Sanità (-14,8%), Manifatturiero (-6,1%) e Costruzioni (-3,4%), in aumento invece nel Commercio (+2,6%). Le Costruzioni restano il comparto con più decessi (182), seguite da Trasporti (132) e Manifatturiero (118).
Lo studio di Confartigianato Imprese Rieti, si sofferma poi ad approfondire le nostre realtà. Il Lazio è una delle regioni con il maggior numero di denunce di infortuni in occasione di lavoro, collocandosi all’ottavo posto nazionale con il 6,7% del totale. In termini di decessi sul lavoro, il Lazio rappresenta l’8,5% del totale nazionale. Inoltre, la regione ha registrato un incremento del 9% degli infortuni in itinere nel 2024, uno dei dati più alti a livello regionale.
Nella graduatoria nazionale dei casi di morte sul lavoro per provincia, Frosinone e Latina sono le realtà laziali con l’incidenza più alta nel 2024. Sono rispettivamente all’11esimo e al 25esimo posto: Frosinone con un indice di incidenza sugli occupati del 59,2 Im (incidenza media nazionale) e 10 casi totali; Latina con un indice di 46,9 Im e sempre 10 casi totali.
Più bassa l’incidenza nelle restanti province laziali: Viterbo è 55esima, con un indice di 34,9 Im e 4 casi totali; Rieti è 58esima, con 33,7 Im e 2 casi totali. Roma si colloca al 76esimo posto, con un indice di 25,8 Im e 47 casi totali.
Secondo i dati dei primi mesi del 2025, nonostante un incremento generale a livello nazionale nel periodo gennaio-maggio, il Lazio si trova attualmente in “zona bianca”. Anche nel reatino, fortunatamente, non si registrano casi.
Il Direttore di Confartigianato Imprese Rieti, Maurizio Aluffi sottolinea: “I dati dell’INAIL confermano un quadro preoccupante a livello nazionale, ma ci conforta sapere che Rieti non registra al momento alcun caso nel 2025. È un segnale che il nostro impegno per la cultura della prevenzione, la formazione continua e la sicurezza sul lavoro sta dando risultati. Tuttavia, non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo continuare a investire in informazione e tutela, soprattutto nei settori più esposti e tra i giovani nei percorsi scuola-lavoro. La sicurezza deve essere una priorità condivisa da imprese, istituzioni e cittadini.”