Confartigianato Autoriparazione ritiene utile fornire indicazioni pratiche per gestire l’accesso alle officine in questa situazione di emergenza sanitaria.
Come è noto il DPCM dell’11 marzo u.s. ha stabilito il divieto di spostamento delle persone fisiche, a meno di giustificate ragioni (esigenze lavorative, stati di necessità e motivi di salute) da comprovare mediante autocertificazione. Il Decreto individua inoltre le tipologie di attività che sono sospese fino al 25 marzo 2020, indicando espressamente negli allegati 1 (commercio al dettaglio) e 2 (servizi alla persona) l’elenco categorico delle attività consentite. Per quanto riguarda l’autoriparazione, ricompresa fra le attività produttive e professionali citate dal Decreto, è consentita con raccomandazioni e prescrizioni di comportamenti da osservare.
Ne consegue che le imprese del settore autoriparazione possono continuare a svolgere l’attività, a condizione che vengano rispettate e garantite le misure di prevenzione indicate al punto 7 dell’articolo 1 del DPCM 11-3-2020, per contenere il rischio contagio a salvaguardia degli imprenditori, dei dipendenti e dei clienti.
L’autoriparazione rientra quindi fra quelle attività offerte al pubblico che in quanto ritenute essenziali, sono quindi ammesse e possono motivare gli spostamenti degli utenti/clienti, secondo le previste modalità di autocertificazione.
Al fine di indicare dei comportamenti guida rispetto alle raccomandazioni richieste dal Decreto, Confartigianato Autoriparazione ha elaborato dei modelli di riferimento sulle misure di prevenzione e precauzioni da adottare sia nei rapporti con i clienti sia per quanto concerne i rapporti con i dipendenti.