Un recente studio sulla montagna elaborato da Confartigianato nazionale ha riportato al centro dell’attenzione un tema cruciale per Confartigianato Imprese Rieti: quello delle aree interne, dei borghi e dei territori montani. La provincia di Rieti è un caso emblematico. Ben 62 comuni su 73 rientrano nelle categorie di comuni marginali o aree interne: un dato che rende questo territorio unico nel Lazio, con caratteristiche che meriterebbero una considerazione normativa e politica dedicata. Prima di entrare nel merito dello studio, occorre fornire qualche dato che invece riguarda l’intero territorio nazionale.
L’economia della montagna: un primato italiano
L’Italia detiene il primato europeo per valore dell’economia montana, con un PIL di 889,7 miliardi di euro, pari al 44,6% del PIL nazionale. Una quota più che doppia rispetto alla media dei 17 Paesi UE con aree montane (21,1%). Il dato è superiore a quello di Spagna, Francia e Germania. A livello UE, l’Italia pesa per il 12,4% sul PIL totale, ma arriva al 26,2% se si considera solo il PIL delle aree montane.
Tuttavia, spesso questi dati includono territori montani forti e urbanizzati che nulla hanno a che fare con le aree interne fragili, come quelle di Rieti, che richiedono una lettura differenziata e più contestualizzata.
Rieti: montagna attiva, ma fragile
Nel Lazio oltre il 70% dei comuni (240 su 378) rientra nelle aree montane. In questo contesto la provincia di Rieti emerge per le sue caratteristiche uniche: isolamento infrastrutturale, spopolamento, difficoltà nei servizi, ma anche potenzialità legate ad agricoltura di qualità, borghi, turismo camminabile e artigianato diffuso.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti si è soffermato sui dati che interessano da vicino il territorio reatino, che infatti compare tra le 13 province italiane in cui oltre il 50% della popolazione è residente in comuni montani.
Turismo: potenzialità inespresse
Nel 2024 Rieti ha registrato 59.691 arrivi turistici e 158.650 presenze nella provincia, con un aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la provincia resta tra le ultime in Italia per volume turistico. La componente straniera è molto bassa (14,9%) rispetto alla media nazionale (circa 54%). Oltre il 92% dei visitatori dichiara di essere attratto dalla natura, il 42% dai borghi, il 35% dall’arte e dalla cultura. Crescono il cicloturismo, l’agriturismo, i cammini come quello di San Francesco e la rete sentieristica, specie quella del Terminillo.
Nonostante ciò, il turismo rimane fortemente stagionale e insufficiente da solo a trainare lo sviluppo locale in assenza di infrastrutture e servizi integrati.
Artigianato e piccole imprese: presidio del territorio
Tra le 13 province italiane dove oltre metà della popolazione vive in aree montane, Rieti occupa una posizione centrale. Il 63,9% degli addetti artigiani della provincia lavora in comuni montani, contro una media nazionale del 14%. Le imprese artigiane attive in montagna sono il 69% del totale provinciale (contro una media nazionale del 13,5%). Si tratta in gran parte di micro e piccole imprese nei settori agroalimentare, edile, legno e turismo.
Le difficoltà però non mancano. Il 45,1% dei residenti impiega tempi superiori alla media per accedere ai principali servizi e infrastrutture. Il reperimento di personale è un’altra criticità: quasi la metà delle imprese segnala difficoltà nel trovare manodopera qualificata. Rieti è 77esima su scala nazionale per difficoltà di reperimento.
La realtà reatina: servono norme specifiche, non solo buone intenzioni
Lo studio di Confartigianato Imprese Rieti evidenzia ancora una volta come la realtà della provincia reatina, nel contesto regionale e anche nazionale, presenti specificità che richiederebbero una normativa dedicata. Le tematiche delle aree interne e della montagna non sono nuove: ritornano ciclicamente sui tavoli tecnici e nelle discussioni politiche, ma manca una strategia strutturata che affronti i problemi alla radice.
Negli ultimi decenni questi territori sono stati spettatori di uno spopolamento costante. Basti pensare che l’Italia si è dotata di una legge per la montagna già nel 1994 (legge n. 97), rimasta inapplicata per mancanza di risorse. Nel 2024 si è tornati a parlare di una nuova legge quadro, ma i risultati sono ancora tutti da verificare.
Confartigianato Imprese Rieti ha più volte ribadito che la centralità della questione montana è innanzitutto fiscale: servono normative ambientali in deroga e riconoscimento dei maggiori costi strutturali per chi produce e vive in montagna. Ma ogni volta che si parla di risorse da destinare a questi territori, calano silenzio e disinteresse. La provincia di Rieti rappresenta appena il 2,62% della popolazione regionale. Difficile pensare che, senza una mobilitazione seria, ci sia davvero la volontà di sostenere un’area così marginale. Il tanto celebrato “ritorno alla montagna” rischia di restare uno slogan, se si pensa che i visitatori domenicali rappresentino risorse sufficienti a sostenere un’economia reale.
Confartigianato Imprese Rieti sollecita una svolta normativa: serve una fiscalità di vantaggio, norme ambientali derogate e incentivi mirati alla permanenza e alla produttività del territorio montano.
“Dispiace constatare come il territorio reatino venga ricordato solo quando si tratta di soddisfare esigenze esterne, come l’approvvigionamento idrico o la valorizzazione di prodotti di qualità, salvo poi scomparire dal dibattito quando si parla di investimenti e strategie di sviluppo. afferma Maurizio Aluffi, direttore di Confartigianato Imprese Rieti – Siamo stanchi di sentir parlare di montagna come ‘riserva naturale’ buona solo per il turismo mordi e fuggi del weekend. Da anni chiediamo misure concrete: detassazione, semplificazioni normative, incentivi per chi vive e lavora in montagna. Serve una visione politica che superi la logica della marginalità e restituisca dignità economica e sociale a questi territori.”
Franco Lodovici, Presidente di Confartigianato Imprese Rieti, commenta così la situazione nel reatino: “I dati emersi dallo studio dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti confermano una realtà che conosciamo bene: l’economia montana non è periferia, ma un motore vitale del nostro territorio. La provincia di Rieti si distingue a livello nazionale con oltre il 60% di imprese e addetti artigiani operanti nei comuni montani, a dimostrazione del profondo legame tra artigianato e montagna. Ma accanto a questi numeri positivi, emerge anche l’urgenza di intervenire su due fronti: accesso difficoltoso ai servizi essenziali, e quasi la metà delle imprese incontra difficoltà a trovare personale qualificato. È necessario che le istituzioni riconoscano le peculiarità di questi territori e investano in modo strutturale per valorizzarli e renderli competitivi. Confartigianato continuerà a essere voce e sostegno delle imprese che, con tenacia, resistono e innovano anche in contesti difficili come quello montano.”