Acqua pubblica: la riforma della Regione rischia di penalizzare Rieti

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Acqua pubblica: la riforma della Regione rischia di penalizzare Rieti

La proposta di Legge Regionale n. 206 del 12 maggio 2025 per l’istituzione dell’Autorità Idrica del Lazio, così come formulata, richiede una profonda riflessione. A nostro parere, essa potrebbe comportare conseguenze penalizzanti per il territorio reatino ed è per questo che riteniamo urgente un confronto ampio e costruttivo.

Confartigianato Imprese Rieti esprime seria preoccupazione rispetto alla creazione di un Ambito Territoriale Ottimale (ATO) unico regionale e all’introduzione di una tariffa unica, che potrebbe tradursi in un onere ingiusto per cittadini e imprese del nostro territorio.

Pur essendo Rieti uno dei territori che da sempre forniscono acqua potabile a gran parte del Lazio, esiste il timore che si possa arrivare, in modo paradossale, a una situazione in cui questo ruolo si trasformi in uno svantaggio, anche sul piano economico. Le ipotesi di omogeneizzazione tariffaria, se applicate senza tener conto delle differenze territoriali, rischiano infatti di produrre effetti distorsivi.

Questa riforma potrebbe comportare il superamento delle attuali forme di autonomia organizzativa, decisionale e tariffaria costruite nel tempo. Il rischio è che si vada verso una centralizzazione delle competenze, in un’ottica che potrebbe non garantire un’adeguata rappresentanza ai territori più periferici, come il nostro.

In molte regioni italiane l’ATO unico è stato adottato prevedendo sub-ambiti dotati di reali poteri decisionali (Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo, Campania, Friuli), ma nel Lazio sembrerebbe emergere una struttura regionale unica, con regole e governance potenzialmente definite in modo non condiviso. È proprio questo che, a nostro avviso, andrebbe scongiurato.

Destano ulteriori perplessità anche le implicazioni dal punto di vista della pianificazione idrica. Iniziative condivise e già avviate – come l’interconnessione tra la dorsale Salisano – Magliano Sabina – Viterbo, finalizzata a risolvere criticità idriche in alcune aree del Lazio – potrebbero essere ricondotte a scelte centralizzate, svuotando di contenuto il lavoro svolto a livello locale da ATO3 e dagli altri attori coinvolti.

Analogamente, l’ipotesi di introdurre una tariffa unica regionale senza prima aver superato le disuguaglianze infrastrutturali e gestionali rischia di risultare iniqua. Non vorremmo che si arrivasse a una situazione in cui chi ha investito per tempo debba sostenere i costi legati a inefficienze non risolte altrove.

Per queste ragioni, Confartigianato Imprese Rieti invita la Regione Lazio ad aprire un tavolo di confronto con i territori, auspicando che la proposta venga riformulata tenendo conto delle seguenti esigenze:

  • il mantenimento di sub-ambiti gestionali dotati di effettiva autonomia decisionale e tariffaria;
  • un modello di governance realmente partecipato e multilivello, che valorizzi l’esperienza maturata negli ATO esistenti;
  • una tariffazione equa, costruita su basi oggettive e coerenti con le condizioni infrastrutturali, i fabbisogni reali e i livelli di servizio;
  • un piano prioritario di investimenti pubblici per la riduzione delle perdite e l’ammodernamento delle reti idriche, anche con risorse europee, come prerequisito per qualsiasi uniformazione tariffaria.

L’acqua è un bene comune, ma comune non può significare identico per tutti: l’equità si costruisce a partire dalla valorizzazione delle differenze, non dalla loro cancellazione.

“Ci auguriamo che la proposta della Regione rappresenti una sintesi equa e ben bilanciata su un tema così delicato. Al tempo stesso, confidiamo che le nostre perplessità possano essere superate da una norma di riordino capace di fornire le giuste garanzie ai territori. Se così non fosse, saremo pronti a far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune, con tutte le azioni necessarie a tutela del nostro comparto e del territorio reatino.” – afferma Franco Lodovici, Presidente Confartigianato Imprese Rieti.

“Siamo molto preoccupati per una proposta che, nella sua attuale formulazione, rischia di penalizzare territori come il nostro, che da sempre contribuiscono in modo sostanziale al fabbisogno idrico dell’intera regione. Ogni ipotesi di riforma deve partire da un principio di equità e riconoscere il ruolo e le peculiarità di ciascun ambito, senza imporre soluzioni centralistiche che azzerano l’autonomia costruita nel tempo. È urgente avviare un confronto istituzionale serio e trasparente con i territori prima di procedere oltre.” – dichiara Maurizio Aluffi, Direttore Confartigianato Imprese Rieti.

 

 

 

 

 

 

 

Immagine di freepik

2025-06-20T15:47:30+02:0020 Giugno 2025|

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